Suites Théâtrales
Agostino Steffani
Divox Antiqua, 2000
Goldberg:
La scelta è caduta sulla sua produzione teatrale e in particolare sulle sue musiche di scena, raccolte all'inizio del 1700 dall'editore olandese Roger, prima con il titolo di "Les ouvertures, chacconnes et les autres airs à jouer", sull'onda delle precedenti raccolte di J.S.Kusser, J.K.Fischer e altri, poi con il più appetibile "Sonate da camera a tre...".
Dettagli
"HENRICO LEONE"
Hannover 1689
SINFONIA: Ouverture / Gay ["Voci nella nave"]**
Air Grave ["Henrico.. preso da un Grifone e portato in aria"]
Air Gay
Rondeau
Ballo I di Ninfe e Silvani:
Menuet
Entrée - Entrée Alternativement avec la suivante - Entrée
Prélude très viste ["Henrico ammazza la bestia"]
Marche Grave
Gavotte
Trio alternativement avec le Trio suivant - Trio
La Retraitte Menuet
Prélude pour les Demons très viste
Ballo II di Demoni e Furie:
Les Demons très viste - Gay - Les Mêmes
Marche
Ballo III di Heroi et Amazzoni:
Entrée des Heros Grave
Chaconne
"I TRIONFI DEL FATO" o "Le Glorie d'Enea"
Hannover 1695
Ouverture / Gay / Trez lentement
Trio alternativement avec le Menuet suivant - Menuet
Bal de'Esprits:
Les Ombres Grave
Menuet
Bal d'Amours et Nayades:
Air vivace
Menuet
Bal de Jardiniers et Jardinieres:
Premier Rigaudon alternativement avec le suivant - Second Rigaudon
Marche Grave
Air Gay
Bal de Divinites:
Gavotte
Entrée Grave
Gigue en Rondeau
"I TRIONFI DEL FATO" o "Le Glorie d'Enea"
Hannover 1695
Introduzione al dramma ["Coro degli Dei propitii e contrari ad Enea"] ***
[Testi interventi corali]
** Voci nella Nave:
"Cieli aita, pietà la nave a perir và
L'antenna si spezzò; si salvi chi può."
*** Dei propitii ad Enea:
"Aura lieve plachi l'onda e rida il mar
e d'Amor l'amica stella mostri il porto
che ad Enea vicino appar."
*** Dei contrari ad Enea:
"Austro rabbioso turbi l'onda e frema il mar
e l'horror di ria procella asconda il lido
che ad Enea vicino appar."
Sonatori de la Gioiosa Marca
*Giorgio Fava, Stefano Zanchetta, Roberto Falcone, *Giovanni Dalla Vecchia, Gabriele Folchi, Chiharu Abe, violino
Judit Földes, Balàsz Bozai, viola
Walter Vestidello, violoncello
Giancarlo Pavan, violone
Giancarlo Rado, tiorba
Enrico Viccardi, cembalo
Andrea Mion, Marco Cera, oboe
Alberto Guerra, fagotto
Lorenzo Cavasanti, Maria De Martini, flauto
*Gabriele Cassone, Luca Marzana, Mauro Bernasconi, Jonathan Pia, tromba
Alberto Macchini, percussioni
Wolfram Burgert, Klaus L. Neumann, macchina dei tuoni
* prime parti
CoroinCanto
Francesca Maria Cenedese, Francesca Cenedese, Antonella Durigon, Livia Rado, Elisa Vian, soprani
Marisa Carniato, Silvia Pasqualin, Emiliana Rosada, Alessandra Zanardo, contralti
Angelo Bottega, Marco Camarin ,Stefano Gava, Marco Rinaldi, tenori
Antonio Albore, Giulio Biscaro, Giuseppe Bruniera, Marco Marseglia, bassi
Booklet
'Amor vien dal Destino'
"Amor vien dal Destino"… Quando da ragazzini si attraversava in bicicletta Viale Steffani nessuno di noi poteva immaginare che un giorno, non solo quell'incognito personaggio ci sarebbe diventato familiare, ma che avremmo addirittura conosciuto ed eseguito con passione la sua musica. Eppure il percorso era segnato, sin da quando a Castelfranco Veneto, cittadina della Marca Gioiosa in cui nacque Agostino Steffani, compimmo gli studi musicali, per divenire poi docenti nel Conservatorio che porta il suo nome: fatale quindi che maturasse in noi la curiosità per la sua figura e la sua opera.
La scelta è caduta sulla sua produzione teatrale e in particolare sulle sue musiche di scena, raccolte all'inizio del 1700 dall'editore olandese Roger, prima con il titolo di "Les ouvertures, chacconnes et les autres airs à jouer", sull'onda delle precedenti raccolte di J.S.Kusser, J.K.Fischer e altri, poi con il più appetibile "Sonate da camera a tre...". La chiara finalità commerciale della raccolta ci ha spinto a confrontarla con le partiture autografe delle opere trascritte, recuperando tonalità e arrangiamenti originali, assimilando il fraseggio vocale quando il brano ne era strettamente collegato e ripristinando per quanto possibile i sapienti effetti teatrali, a volte straordinari, come nel caso della sinfonia naturalistica dell'"Henrico Leone": nell'edizione a stampa coro e macchina dei tuoni erano stati ovviamente sacrificati.
Nei criteri d'orchestrazione, oltre alle specifiche indicazioni di Steffani, è stata fondamentale la verifica delle effettive situazioni musicali in cui egli si trovò ad operare. A Monaco disponeva di una robusta compagine d'archi (nella "Niobe" n'erano previste addirittura due), ma non erano ancora arrivati i moderni oboi e i due antiquati piffari erano usati ormai di rado e solisticamente. A Hannover si trovava invece un'orchestra d'avanguardia: gruppo d'archi marcatamente francese capitanato da J.B.Farinelli, arricchito da due oboisti inglesi (Babel e Barrey) e un fagottista francese (Heroux), oltre alle trombe e timpani in servizio alla corte.
Sulla controversa questione se utilizzare nei tutti gli oboi sempre all'unisono con i primi violini, abbiamo considerato la natura compositiva dei brani, in relazione alla loro originaria struttura a tre o a due, cui poi si aggiungevano le parti interne (a volte per mano del copista stesso). Illuminante è stato il confronto con le Suites orchestrali di J.S.Bach e le sue scelte nella distribuzione delle parti. L'accostamento tra i due compositori non è gratuito: negli anni di Lipsia e precisamente nel periodo d'attività al "Café Zimmermann", Bach copiò e fece eseguire al suo collegium musicum, aggiunta in coda ad una Suite del cugino Johann Bernhard, l'ouverture di Agostino Steffani da "Lo Zelo di Leonato" (Hannover 1691), memore forse degli ascolti giovanili a Celle e ad Amburgo dove si eseguivano le opere di Steffani e si diffondeva il gusto per la musica francese.
Ritornando alle scelte esecutive, non si è volutamente mescolato il suono dei flauti dolci con quello degli oboi, essendo all'epoca suonati entrambi dagli stessi musicisti. L'uso delle percussioni oltre che dalla tradizione del ballet francese, è stata suggerita dalle precise indicazioni in partitura ("qui cominciano i tuoni" nell'"Henrico Leone", "strepito di timpani e tamburi " ne "I Trionfi del Fato"…).
Si è fatto uso di ornamentazioni piccole e grandi nei da capo, nei ritornelli e nelle ripetizioni dei balli, con "double" e "petite reprise", seguendo i preziosi consigli del contemporaneo Georg Muffat: ovviamente Steffani allora poteva affidarle ai suoi strumentisti, esperti dello stile francese in voga.
Oltre ad essere un contributo alla conoscenza della Suite strumentale di fine Seicento, questa registrazione si augura di sollecitare la ripresa scenica dell'opera teatrale di Agostino Steffani, modernissima nella sua ricerca di uno stile sovranazionale, diremo oggi europeo.
Sonatori de la Gioiosa Marca
Info
Recording location: Abbazia di Rosazzo (UD), Italy
Recorded: September, 6-8, 1998
Executive producer: Wolfram M. BURGERT
Recording editing: Pere CASULLERAS
Cover & Inlay Painting by: Antoine WATTEAU (1684-1721) "Die Liebe französischen Theater"
Inlaycard Inside: Detail aus Watteau's
Cover-Bild: Musikanten sorgen für die Illusion
AD & Design: Isaac & Yasis für Appassionato
Total Timing: 64’00’’
Co-Production Westdeutscher Rundfünk [WDR 3] Köln
Fonti
SONATE DA CAMERA / à Tre / due Violini Alto e Basso / del Signore / STEPHANI /... A AMSTERDAM
Chez Estienne Roger Marchand Libraire. [ 1705c.]
HENRICO LEONE / Dramma / Per Musica / Rappresentata / in Hannover / L'anno 1688, ms. G -Lbm
I TRIONFI DEL FATO / o / Le Glorie d' Enea. / Drama / da recitarsi nel / Theatro Elettorale d'Hannover / 1695, ms. Gb-Lbm.
NIOBE REGINA DI TEBE / Drama per Musica .../ in Monaco / 1688, ms A-Wn.
AMOR VIEN DAL DESTINO / Dramma del Sig.Gregorio Piva / in Dusseldorf / 1709, ms. GB-Lbm
Edizioni moderne:
Agostino Steffani: Ausgewählte Werke DTB (1905,1911,1912)
Agostino Steffani: Sonate da Camera a tre. Ed.Fondazione Levi Venezia 1996